La Lega dalla parte di Israele. E della diplomazia
Fonte: Centro Studi Machiavelli
di Simone Billi
Il testo seguente è la versione condensata del discorso pronunciato alla Camera dei Deputati da Simone Billi, in replica all’informativa del Ministro degli Esteri, in data 10 ottobre.
Ad oggi si contano più di 1.000 tra civili e militari uccisi, più di 100 israeliani e stranieri presi in ostaggio. Enormi violenze e stragi di civili. Questo il bilancio dell’attacco di Hamas contro lo Stato ebraico. La strage di cui si ha notizia che più ha colpito l’opinione pubblica italiana è quella avvenuta sabato all’alba al festival Supernova nel sud di Israele, dove per ore i miliziani di Hamas hanno inseguito a bordo di jeep, moto e pickup le persone che cercavano di fuggire o nascondersi, uccidendole oppure sequestrandole e portandole nella Striscia di Gaza, esibendole come trofei. Testimoni hanno raccontato di violenze, esecuzioni e stupri. Sono stati contati finora circa 260 corpi e un numero imprecisato di persone prese in ostaggio.
Le immagini e le cronache ci raccontano di cadaveri abbandonati per strada, civili uccisi alle fermate degli autobus o in cortili e spazi pubblici vicino alle case, mentre i sopravvissuti raccontato di un numero imprecisato di persone sequestrate e portate via, ad esempio a Sderot, la più grande città israeliana vicino alla Striscia di Gaza e una delle prime attaccate da Hamas. Hamas ha dato sfoggio della tremenda brutalità jihadista, che l’accomuna all’ISIS.
Va sottolineato come ci sia il grosso rischio di un coinvolgimento di Hezbollah e, dunque, anche dei nostri 1.200 soldati della missione Unifil dislocati al confine tra Israele e Libano, che lavorano per la pace e per sostenere le popolazioni locali. L’atroce attacco di Hamas è stato sferrato a sud, ma il rischio di destabilizzazione riguarda anche il nord. Dispiace vedere i “salti di gioia” in Parlamento a Teheran per quanto sta accadendo in Israele e condanniamo questa condotta del parlamento iraniano.
E’ necessario fermare ogni sorta di finanziamento a Gaza, dall’Italia o da privati italiani, perché c’è il rischio di finanziamenti indiretti ad Hamas. Bisogna essere pienamente solidali e al fianco del popolo israeliano in questo difficile momento, ribadendo con convinzione il nostro sostegno a lungo termine per Israele. Il nostro pensiero e la nostra preghiera sono costantemente rivolti al popolo israeliano. Il popolo palestinese ha diritto ad una patria, ma quello israeliano ha il diritto a vivere in pace.
Auspichiamo la fine immediata degli attacchi da parte di Hamas e una rapida de-escalation del conflitto, grazie anche all’iniziativa diplomatica internazionale. Bisogna mettere in atto le iniziative umanitarie necessarie ad alleviare la sofferenza delle popolazioni civili coinvolte.
Il terrore non deve prevalere.